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I controlli per quanto riguarda la Peronospora, si fanno direttamente in campo, settimanalmente nelle aziende clienti. Il periodo interessato è dalla primavera fino alla fine dell’estate, momento culminante per l’insorgere delle malattie e estremamente delicato da seguire per prevenire e intervenire efficacemente e con successo sulla futura produzione.


Come si esegue il controllo:
Settimanalmente si esaminano determinati filari cartellinati e poi di volta in volta si scelgono zone-campioni diverse su tutta la superficie a coltura.

Il fungo patogeno, (Plasmopara viticola), ha comportamenti epidemiologici controllati da parametri ambientali facilmente verificabili; i modelli di previsione sono basati su temperatura e umidità.
Le oospore sono la sorgente iniziale di inoculo
 

In primavera l’infezione primaria ha inizio quando si raggiungono, contemporaneamente, determinate condizioni micro-climatiche, conosciute come la regola dei tre dieci, che possono essere sintetizzate come segue:

  •  La temperatura media, delle 24 ore, si deve aggirare sui 10°C

  •  La lunghezza media, dei giovani germogli, circa 10 cm (parametro importante per la recettività degli stomi)

  •  La piovosità, degli ultimi uno o due giorni, deve essere stata di almeno 10 mm d’acqua


Questa piovosità, mediamente abbondante, è necessaria:
- per la germinazione delle spore (le oospore svernanti germinando emettono macroconidi che liberano zoospore) e l’ingresso delle zoospore negli stomi delle foglie dando così inizio al ciclo infettivo.
Queste tre condizioni che sono solo indicative, individuano un periodo di tempo entro il quale si ha la massima probabilità dell’inizio del ciclo peronosporico.


Sintomi sulle foglie:

  •  Macchia d’olio: è tipica delle prime infezioni peronosporiche, (quelle primaverili), con umidità elevata e temperatura media non troppo alta. Si evidenzia con macchie tondeggianti, inizialmente verde più chiaro quindi giallastre, sparse sul lembo.
    Sulla pagina superiore le chiazze hanno un aspetto traslucido-edematoso. Nella pagina inferiore, in corrispondenza delle “macchie ad olio” e soprattutto in condizioni di relativa umidità, compare un feltro miceliare biancastro (fruttificazioni conidiche).
    La muffa bianca è il micelio del fungo composto da rami conidiofori portanti zoosporangi da cui fuoriescono nuove zoospore che con sufficiente umidità originano infezioni secondarieInfine la macchia per il completamento del ciclo fungino, necrotizza, partendo generalmente dal centro, producendo disseccamenti localizzati che possono provocare una anticipata caduta della foglia.

  •  Mosaico: è una sintomatologia tipica delle foglie più vecchie e specialmente in attacchi tardivi di piena o fine estate nei quali l’attacco si evidenzia anche sulle femminelle. Si manifesta con piccole macchie clorotiche (poi necrotiche) localizzate soprattutto vicino alle nervature e sparse, in modo più numeroso, su tutto il lembo; anche in questo caso, nella pagina inferiore della foglia, si notano piccoli ciuffi di micelio in corrispondenza della mosaicatura.

Sintomi sui grappoli:

  •  L’attacco peronosporico precoce che può avvenire dalla prefioritura e protrarsi a fine fioritura, si evidenzia con una improvvisa deformazione della parte terminale del grappolo che si incurva ad uncino e diventa brunastro, successivamente, soprattutto in condizioni di elevata umidità tutto il grappolo si ricopre della caratteristica muffetta biancastra.
    L’infezione del giovane grappolo si manifesta con stessi sintomi evidenziati nell’infiorescenza: i piccoli acini si ricoprono di una muffetta biancastra e il rachide diviene brunastro e spesso contorto (curvato a “S”).
    Quando l’infezione si manifesta tardivamente, su grappoli i cui acini sono già ingrossati oppure già invaiati, non compare nessuna muffa sugli acini: questi, invece, subiscono una forte disidratazione, quindi imbruniscono e disseccano. Questa sintomatologia che può interessare tutto o parte del grappolo, viene chiamata anche peronospora larvata.

Sintomi sui germogli:

  •  Si evidenzia, nei germogli erbacei, con allessature e imbrunimenti; nel giovane tralcio si evidenziano portamenti contorti specialmente nella parte terminale. In entrambi i casi, alla fine del ciclo, compare la moffetta biancastra. Nei tralci in fase di lignificazione l’infezione è meno evidente e si manifesta con lesioni dei tessuti corticali e piccoli cancri.
     

 

Aggiornato il: 28 agosto 2006